Chi sono io
Artista arborescente
L’ispirazione non è un argomento a se stante. Il mio lavoro plastico si nutre dapprima di varie piste di ricerche : linguistica applicata, storia, esperienza poetica, anatomia topografica, concetti matematici, algoritmica e topologia
Su questo terriccio a forma di nuvole crescono le parole che mi vengono incontro e l’attenzione alle parole altrui. Parole, verbi, avverbi, enunciati di azioni e di percezioni, traggo da tutto cio’ una raccolta di dati emozionali. Essi generano un disegno che non è né figurativo né lineare ma prodotto con la disproporzione inerente, caratteristica al sensibile.
Potete trovare qui sotto le linee guide della mia procedimento plastico per condividere cio’ che lo/la anima e il modo in cui creo.
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Segnare
v. t. : segnarmi cio’ che voglio tenere presente
s. f. : azione di indicare, di rappresentare tramite un sistema di segni convenzionali.
Il mio modo di procedere inizia sempre con l’andare a zonzo e l’attraversare. Il mio materiale plastico originario è costituito da migliaia di annotazioni consegnate (raccolte) nei mei quaderni (diari ?). Annotazioni minuziose mentre osservano, annotazioni disordinate mentre trascrivono emozioni. L’annotazione è un modo di atteggiarsi nei riguardi del mondo : captare, galleggiare, accogliere, aprirsi al sorgere. Trascrivo a parole la ricezione delle parole degli altri, mi segno le cose che ho sentite — una poetica della quotidianità e dell’incontro — trascrivo a parole le sensazioni nate dal confronto con il mondo esteriore-raccolta di dati emozionali, compilazioni — addento cio’ che il mio sguardo capta in un andirivieni continuo tra attenzione e stupefazione-corrispondenze tra forme, linee, strutture.
Delineare
v.t. : tracciare il contorno di
Sedimentare : v.i. : essere colpito da un processo di sedimentazione, fenomeno di deposito di particelle in sospensione.
Ricompongo poi tutta questa materia nell’atelier. Il divario cronologico tra raccolta ed annotazione dei dati ed il lavoro nell’atelier fa sicchè i dati sussistono, sopravvivono in quanto tracce, strati, segni, sedimenti. Contorni, geografie, spazi, territori sono soggetti formali ricorrenti. E quindi per necessità un’esperienza della durata, che oscilla tra permanenze e metamorfosi infime. Per questo motivo, il lavoro « per serie » occupa un posto importante nella mia praxi.
Rivelare
Rivelare : v.t. Lasciare vedere, essere il segno di.
Il mio disegno è un disegno non figurativo ma non astratto. Si distoglie dalla rappresentazione per rendere palesi strutture e basi. E un’attenzione agli incavi ed agli interstizi. I miei argomenti di predilezioni si articolano attorno alle questioni legate all’alterità, alla sua intimità, ai suoi corpi ed ai suoi paesaggi esistenziali. Si tratta di disegnare l’intimità mettendo all’opera vari livelli di sguardi sui corpi. Produco una geografia dell’infimo e dell’intimo.